25 settembre 2010

Un passo epocale...


Molti dei lettori affezionati alle mie pagine web mi chiedono da tempo perché non riprendo a scrivere delle mie scorribande astronomiche. Intanto mi scuso pubblicamente con tutti coloro ai quali non ho potuto parlare personalmente; la verità è che mantenere aggiornato su più fronti un sito anche elementare come il mio, con le mie conoscenze limitate di linguaggio e strumenti per l'html è una cosa troppo grossa, sia in termini di impegno che in termini di tempo.

Ormai quello che riesco a fare è il minimo: aggiungo le nuove foto astronomiche, e questo continuerò a farlo.

Però delle uscite racconterò solo in casi eccezionali (come questo), e chissà quando le cose potranno migliorare (quando andrò in pensione? ...mancano ancora troppi anni per pensarci).


Rientriamo in argomento.

Tutto comincia... quando comincia? Non c'è una data precisa, e forse tutto comincia con Gianfranco che mi descrive per la prima volta la sua sistemazione astronomica in Val d'Aosta. Il suo entusiasmo allora non mi contagia e i suoi inviti ad andarlo a trovare cadono nel nulla. Prima di tutto perchè la mia natura zingaresca non mi ha mai concesso di immaginare una sistemazione astronomica stabile. Neanche all'indomani di episodi che implicavano la mia stessa salute mi sono mai soffermato sull'idea di fare astronomia stanziale, quasi fosse una resa ad una astronomia comoda, da pantofolaio.

Una data significativa è il 13 agosto 2010: quel giorno Enrico scrive ad alcuni soci del GAWH raccontando di aver fatto visita a Gianfranco presso il camping Dalai Lama e di aver molto apprezzato il sito dal punto di vista astronomico; Enrico è diligente e raccoglie anche un paio di preventivi per l'acquisto di una roulotte di seconda mano i costi del noleggio di una piazzola. La sua proposta è di acquistarne una e di dividerne le spese di gestione in tre o quattro soci. Gli rispondo dalla ferie estive: no, grazie non fa per me; la postazione fissa non mi affascina, e se volessi investire dei soldi per l'astronomia comprerei piuttosto un'ottica (o un ccd ,o una montatura...). Racconto la cosa a mia moglie ma la cosa finisce lì.

foto di Enrico


Altra data importante è il 24 settembre 2010. Il giorno dopo io e mia moglie vorremmo fare una passeggiata fuori porta ma non sappiamo dove dirigerci. Decidiamo di fare una puntatina in Val d'Aosta e di passare a visitare il camping Dalai Lama.

 Inevitabilmente si parla dell'argomento postazione astronomica fissa e Mariella mi fa notare che gli aspetti positivi di una tale sistemazione non sono poi così trascurabili. Il giorno dopo, complice una giornata quasi primaverile, la visita al campeggio è una valanga di sorprese: il posto è incantevole, il panorama è stupendo, ci sono un bel ristorante e un centro benessere, tutta una zona del campeggio è costellata di osservatori privati (ne ho contati sei), e quando chiedo al gestore informazioni fresche sulla disponibilità delle roulotte e sui prezzi praticati mi offre una esemplare d'occasione a un prezzo veramente stracciato.

Restiamo a pranzo presso il ristorante del campeggio (ottima cucina!) e mi accorgo di essermi già avviato su una strada senza ritorno; l'idea comincia a piacermi e l'incoraggiamento di mia moglie fa il resto: a lei piace l'idea del centro benessere  e verrebbe volentieri qualche volta a farmi compagnia.

Nel congedarmi dal gestore del campeggio (Renato) gli chiedo di tenermi la roulotte bloccata per la settimana: ci voglio pensare e fare anche quattro conti. Le telefonate al povero Gianfranco si susseguono e per due giorno lo sommergo di domande su ogni aspetto della vita in camping e del funzionamento di un piccolo osservatorio in un clima rigido come quello valdostano.

Anche da lui ricevo solo incoraggiamenti (figuriamoci!) per cui il 27 faccio un bonifico a Renato e il passo è fatto!


L'ignoto ormai ha il sopravvento: non so nulla di roulotte e nulla di postazioni fisse ma vado avanti!

Andiamo con ordine: il 2 ottobre Mariella torna con me al Dalai Lama e insieme diamo una pulita a fondo a tutto quanto: se ne va una giornata intera e torno a casa con una lista di cose da fare (e da acquistare) lunga come un rotolone Regina, con la convinzione che mettere su una semplice roulotte (pur se in postazione fissa) è come mettere su una casa per le vacanze.

In questa occasione ho anche preso nota che la piazzola per l'osservatorio che mi appartiene è ancora occupata dal gabbiotto del precedente proprietario. Un bel manufatto; sembra solido e ben funzionante; non sarebbe male come soluzione per me. Il proprietario si chiama Stefano, lo contatto via email e grazie ad adeguata preparazione di Gianfranco ci accordiamo: mi cede l'osservatorio per una cifra congrua.

Così lui ne costruirà uno più adatto alle sue attuali esigenze ed io avrò subito un osservatorio già funzionante senza dover mettere mano a un progetto, acquistare i materiali, portarli in loco, e montarli. Insomma un colpo di C.

Anche qui l'entusiasmo iniziale deve lasciare il posto alla gestione reale della cosa: il gabbiotto ha alcune soluzioni tecniche che voglio migliorare, adesso ho la necessità di una colonna fissa (il treppiede occupa tutto lo spazio, se pur ampio), e dovrò studiare molto bene gli aspetti del software di gestione del telescopio fisso che ho sempre trascurato visto che non mi servivano a nulla.


Mentre scrivo questa memorabile pagina sono ancora in alto mare: sono andato su al campeggio altre tre volte, la roulotte è al 90% (ci ho già dormito!) ma non so quando avrò sistemato in modo accettabile l'osservatorio.

Entro fine anno? Forse sono troppo ottimista, considerando anche che la stagione fredda non è l'ideale per fare certi lavori.

Comunque, è un'esperienza nuova ed eccitante che spero porti a tante nuove osservazioni e immagini astronomiche.

...e spero che questo passo non mi porti troppo lontano dagli amici di mille avventure astronomiche.

Alla prossima.


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